
L’Associazione Botteghe Romane ha intervistato il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
Da tempo si invoca l’intervento per una nuova legge regionale sul commercio, che vada a integrare i regolamenti comunali e che aiuti a disciplinare meglio il settore dopo la direttiva Bolkestein. A che punto siete?
Il Testo Unico del Commercio è una delle priorità di questo mandato. Stiamo finalizzando il progetto di legge regionale che verrà approvato in Giunta entro fine maggio e poi portato in Consiglio Regionale, perché questo ne cominci la discussione; l’obiettivo è avere entro l’anno una nuova legge del commercio per il Lazio, che ne disciplini tutti gli aspetti e stabilisca regole chiare per tutti: dalle piccole attività alle realtà più grandi. Sul tema, però, non siamo stati fermi: abbiamo stanziato 16 milioni e mezzo di euro per far nascere le reti di imprese del commercio, che riuniscono attorno a un progetto comune negozi, artigiani, mercati, bar e attività culturali. Sono reti coordinate dai Comuni e finalizzate alla realizzazione di migliori servizi per cittadini e imprese e iniziative promozionali e di marketing territoriale. Sono 161 i progetti di rete finanziati in 120 Comuni e Municipi; solo a Roma ci sono 39 reti che coinvolgono quasi 1.750 esercizi. Un’iniziativa, quella delle “Strade del Commercio del Lazio”, che ha avuto un grande successo e che replicheremo nel prossimo futuro.
Si prevedono interventi regionali in materia di artigianato? Cosa state facendo per tutelare artigiani e piccole imprese?
Nel febbraio 2015 abbiamo approvato il Testo Unico dell’Artigianato. Tre gli obiettivi principali: riconoscere il valore economico, occupazionale e sociale dell’artigianato, con particolare attenzione a quello artistico e tradizionale; sostenere la nascita e il consolidamento delle imprese attraverso una politica di sistema sostenuta da apposite risorse regionali; realizzare un forte processo di semplificazione e delegificazione e di snellimento delle pratiche burocratiche, riducendo così i costi e gli oneri finanziari per la Regione e per gli artigiani stessi. Per dare corpo a queste intenzioni abbiamo pubblicato un bando destinato alle attività artigiane, stanziando risorse regionali per 3 milioni di euro, a fondo perduto. Nel quadro degli interventi di “Fare Lazio”, alle imprese artigiane sono riservati 4 dei 39 milioni di euro del Fondo Rotativo per il Piccolo Credito, che consente prestiti a tasso zero per investimenti di piccola entità. Infine, nel quadro dell’azione della Regione a favore delle botteghe e delle attività storiche, nel corso del 2018 verrà approvata una delibera che destinerà risorse per l’attivazione di interventi di piccolo credito per il sostegno, nello specifico, di questo tipo di attività.
In sintesi, quali sono gli obiettivi della nuova legislatura che porterà la sua firma?
Una legislatura orientata sulla trasparenza e sull’innovazione per rendere stabili i buoni segnali su economia e lavoro e per continuare a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Nella scorsa legislatura, grazie alla grande opera di risanamento messa in atto, abbiamo posto le basi per poter incidere su temi chiave del nostro territorio, a partire dalla sanità: il disavanzo è quasi azzerato, la qualità delle cure è in costante aumento, abbiamo sbloccato dopo 10 anni le assunzioni e adesso grazie ai nuovi investimenti potremo aggredire problemi che sono ancora presenti. Grande attenzione vogliamo dare anche a temi come infrastrutture (a disposizione ci sono oltre 6 miliardi per lavori su opere strategiche) giovani (abbiamo appena approvato in giunta una nuova legge sul diritto allo studio) e soprattutto il lavoro (qualche giorno fa abbiamo avanzato una proposta di legge a favore della gig economy). Il Lazio è tornato a camminare sulle proprie gambe adesso è l’ora di cominciare a correre.
La Regione sta lavorando tanto nella promozione del settore enogastronomico. Cosa rappresenta questo comparto per il Lazio, in termini economici ed occupazionali?
Negli ultimi 5 anni la Regione Lazio ha sostenuto con convinzione la promozione e l’internazionalizzazione del settore agroalimentare laziale con oltre 9,5 milioni di euro di investimenti; più di 100 eventi nazionali e internazionali; oltre 400 aziende coinvolte. Nel 2018 è proseguito e proseguirà l’impegno della Regione Lazio, con un investimento di oltre 2 milioni di euro, nel promuovere una presenza strutturale delle imprese laziali nei mercati mondiali come Vinitaly a Verona, Cibus a Parma, Sana a Bologna, Salone del Gusto a Torino e Sial a Parigi. Il settore agroalimentare è per noi strategico: in termini economici e occupazionale rappresenta un autentico volano per la nostra regione, ma è anche un grande motore per consentire uno sviluppo sostenibile del nostro territorio.
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